Con ordinanza del 13 luglio 2020 il Tribunale di Milano ha ritenuto tutelabile come opera del Diritto d’Autore il disegno “eclissi” di Giò Ponti, costituito dalla riproduzione seriale di semicerchi contrapposti e di diverso colore, quale rappresentazione del fenomeno naturale dell’eclissi in forma stilizzata e geometrica:
L’azione cautelare a tutela del disegno era stata promossa dagli eredi Ponti nei confronti dei grandi magazzini ad insegna Coin, presso i quali era offerta in vendita una tovaglia decorata con la riproduzione di un disegno simile ad “eclissi”. Il Tribunale, in accoglimento del ricorso, ha inibito a Coin l’ulteriore commercializzazione della tovaglia e disposto il pagamento di una penale per ogni eventuale violazione dell’inibitoria. Nel far ciò il Tribunale ha individuato nel disegno di Giò Ponti un’opera dell’arte figurativa, per la cui tutela la L. n.633/1941 (Legge sul Diritto d’Autore) richiede un unico requisito: il “carattere creativo”, e cioè, secondo l’attuale interpretazione che viene data a questa locuzione, che l’opera sia espressione della personalità dell’autore. Il Tribunale ha invece rigettato la tesi di Coin, per la quale “eclissi”, tuttalpiù, avrebbe dovuto essere qualificata diversamente, e cioè opera del disegno industriale, destinata ad essere riprodotta come ornamento su materiali con una destinazione d’uso funzionale e diversa dalla semplice godibilità estetica, come tovaglie, carte da parati, tappeti, ecc. . Per la tutela del disegno industriale ai sensi della Legge sul Diritto D’Autore, infatti, è necessario che l’opera presenti, oltre al requisito del carattere creativo, anche un “valore artistico”, che nella fattispecie Coin negava al disegno “eclissi”.
Carattere creativo e valore artistico sono due requisiti ben distinti, nonostante la vaghezza e opinabilità dei due termini possa condurre ad associarli. Per il riconoscimento del primo non è richiesta una originalità e novità assoluta: anche se l’opera consiste in idee e nozioni semplici può esserne riconosciuta la creatività, se tali idee e nozioni sono manifestate nell’opera – cioè nella sua realizzazione formale – in modo personale ed autonomo dall’autore (Cass 2011/7; 2011/25173; 2004/5089). La sussistenza del valore artistico viene invece desunta dalla giurisprudenza sulla base di criteri diversi e fondati su elementi indiziari di natura oggettiva, quali il riconoscimento da parte di ambienti culturali ed istituzionali della sussistenza di qualità estetiche ed artistiche nell’opera, la sua esposizione in mostre e/o musei, la pubblicazione su riviste specializzate, l’attribuzione di premi, la sua creazione da parte di chi è riconosciuto essere un noto artista, il valore di mercato elevato (Cass. 2017/7477; 2015/23292; 2015/22118). Ma, ad eccezione dell’opera del design industriale, il valore artistico non deve sommarsi al carattere creativo perché un’opera sia tutelabile ai sensi della Legge sul Diritto d’Autore. Ne consegue che anche un’opera del tutto sconosciuta, di nessun valore economico, creata da autore ignoto, purchè frutto della sua elaborazione personale, è meritevole di tutela, a nulla valendo in contrario l’assenza di valore artistico. Alla tesi di laurea, ad esempio, è riconosciuta la dignità di opera protetta dal Diritto d’Autore (Trib. Firenze 23.07.2014).
Tuttavia spesso i Tribunali tendono a giudicare la sussistenza del carattere creativo dell’opera per cui è causa desumendola dalla presenza degli elementi indiziari che concorrono alla individuazione del diverso requisito del valore artistico. E tale sembra essere stato anche il percorso attraverso cui il Tribunale di Milano ha riconosciuto la creatività del disegno “eclissi” di Giò Ponti. Nel motivare questa conclusione il Tribunale, infatti, cita – come per confermare il carattere creativo dell’opera – l’avvenuta pubblicazione del disegno sulla copertina della prestigiosa rivista Domus, la sua capacità di riflettere le tendenze artistiche dell’epoca in cui fu realizzato, il suo inserimento nella produzione grafica di un noto artista come Giò Ponti. Ma questi non sono requisiti necessari per riconoscere all’opera un carattere creativo.
Avv. Pierluigi Cottafavi
categoria:Diritto d’autore