AGGIORNAMENTI GIURISPRUDENZA CORTE DI GIUSTIZIA UE
MARCHI
Sentenza “Rolex”
Corte di Giustizia, Seconda Sezione, Sentenza del 6 febbraio 2014 – causa C‑98/13
Regolamento (CE) n. 1383/2003 – Misure dirette ad impedire l’immissione in commercio di merci contraffatte
Il caso
La domanda di pronuncia pregiudiziale è stata proposta nell’ambito di una controversia tra un privato e la società Rolex, in merito alla distruzione di un orologio a marchio Rolex contraffatto sequestrato dalle autorità doganali, acquistato dal privato per uso personale tramite un sito internet cinese di vendite on line, situato quindi in un paese terzo ove non trova applicazione la tutela dei diritti di proprietà intellettuale della società che ne lamenta la violazione.
I principi affermati dalla Corte di Giustizia
I diritti di proprietà intellettuale possono essere violati anche prima dell’ingresso nel territorio del paese in cui sono tutelati, quando le merci provenienti da paesi terzi formano oggetto di un atto commerciale diretto verso i consumatori che si trovano in tale territorio, come una vendita, una messa in vendita o una pubblicità.
Il solo fatto che la vendita sia avvenuta a partire da un sito internet situato in un paese terzo non può avere l’effetto di privare il titolare di un diritto di proprietà intellettuale della tutela offerta dal regolamento doganale sulla merce oggetto della vendita.
Il regolamento doganale (Regolamento (CE) n. 1383/2003) dev’essere interpretato nel senso che il titolare di un diritto di proprietà intellettuale, in relazione ad una merce venduta a una persona residente nel territorio di uno Stato membro a partire da un sito internet situato in un paese terzo, gode della protezione garantita da tale diritto nel momento in cui la merce fa ingresso nel territorio dello stato membro, per il solo fatto che la merce è stata acquistata. Non è necessario l’ulteriore requisito dell’offerta in vendita o della pubblicizzazione rivolta ai consumatori dello stato.
Testo integrale della sentenza:
Sentenza “KORNSPITZ”
Sentenza della Corte di Giustizia, Terza Sezione, del 6 marzo 2014, causa C‑409/12
Marchi – Decadenza per volgarizzazione
Il caso
Un marchio è stato registrato sia per prodotti semilavorati (un preparato per impasti venduto a fornai) sia per il prodotto finito (il pane che viene prodotto con il preparato). Il marchio viene percepito dai consumatori finali, ma non da quelli intermedi (fornai), come denominazione generica di un tipo di pane. L’utilizzo da parte dei consumatori finali del marchio come denominazione generica è da addebitarsi ai consumatori intermedi, che non specificano nella vendita che si tratta di un marchio registrato, e non al titolare del marchio.
I principi affermati dalla Corte di Giustizia
Sono state sottoposte alla Corte di Giustizia tre questioni pregiudiziali: a) se il marchio possa essere dichiarato nullo perché volgarizzato, anche nel caso in cui solo i consumatori finali, e non quelli intermedi, lo percepiscono come denominazione generica; b) se possa considerarsi inattività del titolare anche quella riferibile al comportamento dei consumatori/venditori intermedi; c) se possa dichiararsi volgarizzato un marchio anche nell’ipotesi in cui non esista una denominazione generica per il prodotto.
- a) La Corte ha dichiarato che il marchio in questione è divenuto denominazione generica del prodotto, e pertanto è decaduto, unicamente con riferimento ai prodotti finiti e non ai prodotti semilavorati.
- b) Per quanto riguarda l’inerzia del titolare, la Corte ha affermato che l’inerzia dei consumatori/venditori intermedi rientra nella fattispecie di “inerzia del titolare”, poiché il titolare è stato inerte nei confronti degli intermediari: per evitare la decadenza, avrebbe dovuto agire nei loro confronti affinché utilizzassero correttamente il marchio nei confronti dei consumatori finali.
- c) La Corte ha infine affermato che è irrilevante il fatto che esista o meno una denominazione generica del prodotto. Pertanto, se il marchio registrato è l’unica denominazione possibile per quel dato prodotto, il fatto non osta alla volgarizzazione.
Testo integrale della sentenza:
http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=148746&pageIndex=0&doclang=IT&mode=lst&dir=&occ=first&part=1&cid=244567
DIRITTO D’AUTORE
Sentenza “Linking”
Corte di Giustizia – Quarta Sezione sentenza del 13 febbraio 2014 Causa C‑466/12
Diritto d’autore e diritti connessi – Comunicazione al pubblico – Nozione – Collegamenti Internet (“link”) tramite i quali si accede ad opere protette
Il caso
I ricorrenti sono redattori di un giornale norvegese, che pubblica i loro articoli sia sulla testata cartacea, che sul sito internet di detto giornale. Gli articoli che vengono pubblicati sul sito internet sono liberamente accessibili al pubblico, senza che sia necessario sottoscrivere un abbonamento o registrarsi al sito. Un diverso sito internet, gestito da una società terza, fornisce liste di link ad articoli pubblicati su altri siti, tra cui quello del giornale per cui scrivono i ricorrenti. I ricorrenti hanno agito in giudizio lamentando la violazione del loro diritto di esclusiva, asseritamente violato dalla società terza che mette a disposizione i collegamenti.
Principi affermati dalla Corte di Giustizia
Il fatto di creare un link a opere tutelabili costituisce un atto di comunicazione ai sensi dell’art. 3, par. 1, direttiva 2001/29/UE. Pur costituendo un atto di comunicazione, non costituisce un atto di comunicazione ad un pubblico nuovo quando la pagina a cui rimanda il link è già di per sé liberamente accessibile al pubblico. Il pubblico potenziale dei due siti (quella in cui è stato originariamente pubblicata legittimamente l’opera e quello in cui è presente il link che rimanda a tale opera) è il medesimo. Al contrario tale principio non si applica nell’ipotesi in cui l’opera sia stata originariamente inserita in un sito internet ad accesso riservato, ed il link esterno serva ad eludere le limitazioni d’accesso al sito.
Il “linking” è pertanto legittimo anche in mancanza di specifica ed ulteriore autorizzazione del titolare dei diritti d’autore sull’opera, quando il titolare abbia già prestato il consenso alla pubblicazione sul sito a cui il link rimanda.
Testo integrale della sentenza:
ALTRE RECENTI PRONUNCE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA
Brevetti
- Ordinanza della Corte di Giustizia, Ottava Sezione, 13 febbraio 2014 causa C‑555/13
Argomenti principali:
Nozione di “organo giurisdizionale nazionale” ai sensi dell’articolo 267 TFUE – Certificato protettivo complementare per i medicinali – Durata massima di esclusiva
Testo integrale della sentenza: curia.europa.eu
Disegni e Modelli non registrati
- Sentenza della Corte di Giustizia, Terza Sezione, 13 febbraio 2014 causa C‑479/12
Argomenti principali:
Divulgazione al pubblico – Novità – Onere della prova
Testo integrale della sentenza:
Diritto d’autore
- Sentenza della Corte di Giustizia, Quarta Sezione, del 27 febbraio 2014, causa C‑351/12
Nozione di “comunicazione al pubblico” – Diffusione di opere nelle stanze di un istituto termale
Testo integrale della sentenza:
Pubblicità
- Sentenza della Corte di Giustizia, Ottava Sezione, 13 marzo 2014, causa C‑52/13
Argomenti principali:
Nozioni di “pubblicità ingannevole” e di “pubblicità comparativa”
Testo integrale della sentenza:
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